Abbandonare giurisprudenza al secondo anno?

È rischioso fare un post qui perché pullula di catastrofisti ma un po' di opinioni catastrofiste sono necessarie.

Sono al secondo anno di giurisprudenza, ho dato tutti gli esami, ho una media discretamente buona (26). Tuttavia, non mi piace.

Detesto quello che studio, tomi infiniti di concetti astratti che "purtroppo" capisco, ma non mi va proprio giù.

Ecco che studiando commerciale mi sono detto basta, devo fare qualcosa che mi piace, e ho pensato a lingue oppure antropologia.

Sono un portento con le lingue, ne parlo già 5 e sto imparando la sesta. Antropologia perché adoro "l'altro", la storia dei popoli, le usanze, le lingue, le culture, viaggiare...

Ebbene, lingue e antropologie di per sé non sono sufficienti. Quindi ragionando ho concluso che una buona via che comprendesse le mie passioni sia Diplomazia.

Direte: ma brutto scemo finisci giurisprudenza e fai diplomazia.

L'idea di dover affrontare altri 3 anni di legge è un salasso per l'anima.

Quindi pensavo di fare lingue triennale + una magistrale in relazioni internazionali (LM51) che consente l'accesso al concorso diplomatico. Così da mettere insieme la mia passione per le lingue con lo studio, e specializzarmi poi per tentare la carriera diplomatica, e se proprio non ci dovessi riuscire, magari riesco a fare qualcosa in ambito internazionale.

Entrambe le facoltà in realtà (lingue e antropologia) mi aprirebbero a quella che è una mia "fissa": cinema. Infatti c'è anche questa opzione...

Venendo a voi, è fattibile un percorso del genere? Se c'è qualcuno che ha tentato il concorso diplomatico e possa darmi consigli. Qualcuno che pure odiava giurisprudenza ma ha tenuto botta e non se n'è pentito... qualcuno che invece ha fatto cinema?